In Genesi
10:21 è scritto Shem, padre di tutti i figli di
Eber o più correttamente, Ever,
secondo la pronuncia ebraica. Cosa significa questo? Perché
Ever, il quinto di undici patriarchi da Noach ad Avraham, è
nominato in modo specifico come il capostipite di una
discendenza che crediamo inizia solo sei generazioni dopo?
Ever è infatti il progenitore di molti popoli e la sua
discendenza si divide in due rami separati, e da solo uno di
questi discende poi Avraham, il padre degli
Ebrei, mentre dallaltro provengono invece dei
popoli che con il tempo divennero parte delle etnie
comunemente conosciute come popoli Arabi, quindi, non più
Ebrei.
La genealogia compresa da undici generazioni da Noach ad
Avraham è come segue: Noach, Shem, Arpakshad, Shelach, Ever,
Peleg, Reu, Serug, Nachor, Terach, Avraham, che è
considerato il padre di tutti gli Ebrei, nonché di altre
nazioni. In realtà, il popolo universalmente riconosciuto
come Ebrei iniziò ad esistere addirittura due generazioni
dopo di lui, cioè, da Yakov, figlio di Yitzhak, figlio di
Avraham. Cosa significa dunque laffermazione di Genesi
10:21? Era Avraham un Ebreo, essendo egli stesso il
progenitore degli Ebrei? In Genesi 14:13 leggiamo:
Avraham, lEbreo quindi, Avraham, il
progenitore degli Ebrei, era già un Ebreo! Infatti,
documenti storici dellepoca di Avraham parlano di un
popolo o gruppo di popoli dispersi tra lEgitto e la
Mesopotamia denominati Ebrei, Apiru,
Habiri, un popolo senza un territorio definito,
abitante nelle principali città del Medio Oriente, spesso in
Egitto per commerciare oppure per stabilirvisi... proprio
come Avraham. Da ciò si deduce che gli Ebrei in origine non
erano soltanto i discendenti di Israele, ma anche
uninfinità di popoli, inclusi molti dei nemici di
Israele, quali Ammon e Moav.
Alcuni studiosi speculano affermando che gli Israeliti
originalmente non parlavano ebraico, ma che adottarono questa
lingua dai Cananei quando vi si stabilirono in Terra di
Israele. Tuttavia, il peso delle evidenze è contrario a tale
teoria; sono stati piuttosto i Cananei che presero la loro
lingua dagli Aramei infatti, laramaico era la
lingua franca non solo tra i popoli Semitici, ma anche fra
gli altri. Gli Ebrei erano in origine una tribù Akkadica, la
cui lingua era senzaltro strettamente vicina al moderno
ebraico. Daltronde, la Bibbia è stata scritta in
ebraico, ed è probabilmente il documento più antico di cui
abbiamo notizie certe.
Ritornando al quesito sullebraicità di Avraham, la
storia ci da una spiegazione: Dei monumenti egizi fanno
menzione di un popolo enigmatico: gli Apiru. In
uno di questi è incisa sul muro una scena raffigurando
uomini lavorando al torchio del vino. Sotto limmagine
è scritto: Apiru adibiti alla lavorazione del
vino. La data del monumento è attribuita al periodo
della regina Hatshepshut e di Tutmose III, circa lanno
2290 (1470 b.c.e.). Gli studiosi riconobbero la somiglianza
fra i termini Apiru ed Ebrei, in una
scena che rappresenta il lavoro compiuto da sudditi che può
accostarsi a quelle descritte nel Libro dellEsodo
riguardante il lavoro degli Ebrei in Egitto.
Nel Papyrus Leiden, datato nel regno di Ramses II, circa
lanno 2510 (1250 b.c.e.), si legge la seguente frase in
una lettera: Consegna del grano agli uomini
dellesercito e agli Apiru che portano la pietra per la
costruzione del grande pilone di Ramses II. Ancora una
volta vediamo gli Apiru in schiavitù in Egitto ai tempi di
Ramses II, utilizzati per le grandi opere edilizie.
I riferimenti agli Apiru nei documenti e monumenti egizi
segnalano la loro presenza e la loro importanza sociale per
più di tre secoli. Questa stessa gente è menzionata altrove
come Habiru o Habiri.
Er-Heba, governatore egizio di Yerushalaym, scrisse una serie
di lettere al Faraone, in cui si lamentava degli
Habiru, i quali saccheggiavano le terre del re.
Er-Heba voleva sapere perché il re li lasciava agire in
questo modo, senza mandare arcieri per proteggere i suoi
propri domini, perché se egli non inviava con urgenza
lesercito, tutta la terra sarebbe caduta sotto gli
Habiru.
Questi eventi sembrano coincidere con quelli descritti nel
Libro di Yehoshua (Giosué), il che collocherebbe
lEsodo prima del quattordicesimo secolo b.c.e., in
accordo con la datazione più accettata.
Molti studiosi si sono interessati sulle incursioni degli
Habiri in Canaan meridionale; i quali tendono a sostenere che
la presenza degli Israeliti in quella zona avvenne più
tardi. Tuttavia, nei capitoli 10 al 12 del Libro di Yehoshua
è descritta precisamente la conquista di quella regione,
menzionando gli stessi nomi riportati nelle tavolette di
Amarna, inclusi Lachish, Gezer, Gath, ed il re di
Yerushalaym. In una delle tavolette si può leggere come era
la situazione: Guardate ciò che Milkilu e Shuwardata
hanno fatto alla terra del re mio signore! Essi hanno truppe
di Gezer, truppe di Gath, e truppe di Qeila. Essi hanno preso
la terra di Rubute. La terra del re è caduta in mano degli
Habiri. Adesso, anche una città del distretto di Urusalim
(Yerushalaym), chiamata Bit-ninib, una città del re,
è passata dalla parte del popolo di Qeila. Ascolti il re il
suo servo Er-Heba, e mandi un esercito di arcieri che possa
riprendere la terra del re. Perché senza un esercito di
arcieri, la terra del re passerà in mano agli Habiri..
Lidentificazione dei gruppi denominati Habiri e le loro
attività corrispondono esattamente con la conquista di
Canaan descritta nel Libro di Yehoshua. Le lettere di Amarna
indicano che questa categoria di persone (gli Habiri) aveva
uno status particolare nel Medio Oriente. Tutti questi
documenti portano ad identificarli con gli Israeliti.
Gli Apiru sono ovviamente un popolo riconoscibile, distinto
da altri. Se erano Ebrei, non necessariamente erano tutti
discendenti dalle dodici Tribù (ovvero, le tredici Tribù),
e poteva includere altri gruppi Semitici (probabilmente
proprio gli Hyksos che avevano dominato lEgitto)
Infatti, non solo i figli dIsraele uscirono con Mosheh,
ma tutti coloro che si unirono a loro nellEsodo
divennero di fatto parte del popolo dIsraele (Esodo
12:38) e quindi, partecipi della sua eredità spirituale.
Larco di tempo in cui si menzionano gli Apiru copre un
ampio periodo che sestende anche oltre lEsodo.
Infatti, non tutti loro lasciarono lEgitto, ma alcuni
vi rimasero. Ciò significa che non tutti i Semiti si unirono
agli Israeliti, anche se molti di essi decisero di farlo.
Anche se gli Habiru non sembrano essere definiti come
unentità etnica vera e propria, e non hanno neanche
una collocazione geografica, sono considerati con particolare
riguardo. La menzione degli Habiri in Siria, Fenicia e Canaan
suggerisce lidea che tale termine fosse usato in genere
in riferimento alle tribù Semitiche nomadi di
quellarea, conosciuti anche come Aramei
erranti . Essa descrive un ceppo Semitico particolare
il quale, secondo il periodo storico, si è diviso in
numerose tribù e gruppi etnici diversificati ed
identificabili.
I riferimenti più antichi riguardanti gli Habiru provengono
dal Sumer e datano dalla Terza Dinastia di Ur, circa
lanno 1760 (2000 b.c.e.). Una caratteristica di questo
periodo fu lespansione dei popoli Semitici,
principalmente i gruppi di lingua Akkadica (Assiri,
Ebrei,Aramei). In coincidenza con questo afflusso di Semiti,
il termine Habiru/Habiri incomincia a comparire
nei documenti sumeri. Questi li presentano come un elemento
nuovo nella società, il cui status legale era difficile di
definire come dire, erano i Gitani dellepoca.
I documenti sumeri riportano che gli Habiri erano attivi in
diverse funzioni sociali, nello stesso modo che gli Israeliti
lo erano in Egitto e poi anche nella corte di Nabucodonosor.
Gli scavi di Kultepe ed Alishar in Anatolia portarono alla
scoperta di un importante numero di lettere e testi legali,
appartenenti a stazioni commerciali degli Assiri nel periodo
Akkadico. Fra questi documenti cè una lettera da un
mercante Assiro ad un altro, richiedendo il rilascio di certi
Habiri che si trovavano detenuti nel palazzo di Shalahshuwe,
non meglio identificato, probabilmente a nord di Alishar.
Questa regione è vicina alla residenza della famiglia di
Avraham dopo aver lasciato Ur. Da questo antico documento
emerge la conclusione che gli Habiri si trovavano già in
Anatolia centrale e dimostra lampia dispersione di
questo popolo prima dei tempi di Avraham. Si rammenta il
destinatario di questa lettera che in caso che egli non
potesse affrontare il costo della missione, che gli Habiri
hanno comunque molto denaro e possono pagare per il proprio
rilascio. In ogni caso, lautore della lettera vuole
assicurasi che siano liberati. Egli li tiene in grande stima.
Un regno Amorita dominava la Mesopotamia ai tempi di Avraham,
da Babilonia ed Haran fino alle sponde del Mediterraneo
(proprio le terre che Avraham percorse da Ur dei Caldei ad
Haran e poi Canaan). Questo periodo segnò letà
doro della città di Mari, che comprendeva alcuni stati
minori tra i quali compaiono alcuni governanti Habiri. Uno
dei documenti riporta che Yapah Adad costruì la città di
Zallul sulle rive dellEufrate e, con 2000 soldati
Habiri, vi si stabilì. In un altro documento, Izinabu, un
capo Yamubalita, aveva a carico 30 Habiru. In unaltra
lettera in cui lidentità del mittente e del
destinatario si è persa, parla di 3000 asini degli
Habiri (Notare limportanza delluso degli
asini da parte delle tribù Ebraiche secondo la Bibbia). In
altre lettere gli Habiru durante la notte presero la città
di Yahmumam e saccheggiarono Luhaya prendendo 500 pecore e 10
uomini. Gli Habiri erano quindi una parte riconoscibile della
popolazione.
Gli Habiru sono nominati pure in molti documenti del regno
Hurrita di Nuzi, dove erano un componente importante della
società.
E particolarmente interessante il fatto che i popoli
antichi attribuivano agli Habiru una misteriosa relazione con
la Divinità. In documenti degli Hittiti si trovano lunghe
liste di dèi invocati per proteggere i trattati, che
includono molte divinità di diversi paesi e popoli. In un
trattato con lEgitto, si trova una curiosa invocazione
che conclude lelenco degli dèi nominati: e gli
Dèi degli Habiri.... E significativo il fatto
che gli Elohim Hapiru/Habiri sono nominati come distinti
dagli altri, e benché non sono identificati per Nome, non
possono essere dimenticati.
La stessa particolarità è stata trovata in templi assiri,
in cui gli Habiru sono menzionati in mezzo alle deità.
Una tale menzione degli Habiru nellelenco degli dèi
indica esplicitamente che erano considerati dorigine
divina. Erano diversi dalla gente comune, compresi regnanti e
magistrati.
In vari testi assiri di presagi astrologici si parla degli
Habiri in associazione con nefasti fenomeni celesti e
sconosciute sciagure. Si credeva infatti che avessero dei
poteri divini.
Anche in Egitto il nome Apir compare in diversi testi
associato a dei nomi divini; intendendo appunto delle deità
degli Apiru. DallAnatolia alla Mesopotamia
allEgitto, gli Habiri erano considerati con speciale
riguardo in quanto al loro status sociale e religioso. In
base alle evidenze storiche, lassociazione degli Habiri
con la divinità non può essere trascurata. Anche se
lesatto significato di questi riferimenti non è
completamente conosciuto, non sarebbe stato possibile per le
persone che vivevano, lavoravano, viaggiavano e commerciavano
con gli Habiri ignorare il loro rapporto con la Divinità.
Questo fatto doveva essere presente nella mente di tutti,
universalmente riconosciuto ed accettato. Erano di una stirpe
particolare, un Popolo Eletto.
Il
risultato di questa ricerca ci porta alle seguenti
conclusioni:
Gli
Habiri esistevano già in tempi remoti, e sono presenti nei
documenti più antichi giunti alla nostra conoscenza, secoli
prima di Avraham. Erano dispersi in tutto il Medio Oriente,
dallEgitto alla Mesopotamia, alle estremità
dellAssiria, lungo le coste del Mediterraneo attraverso
Canaan, e nelle regioni dellAnatolia. Non erano
limitati ad alcunarea geografica, nazione o categoria
sociale; sono presenti in ogni livello della società, in
diverse attività. Solitamente viaggiavano da un paese ad
altro. Gli spostamenti di Terah, Avraham, ed altri membri di
quella famiglia erano coerenti con le abitudini del popolo
Habiri. Per questo motivo i Sumeri cercavano di definire il
loro ruolo nella società (apparentemente senza riuscirci).
Erano veramente degli Aramei erranti, anche se la
loro origine è Akkadia/Assira, essendo discendenti di
Arphakshad e non di Aram. Tuttavia, questi Aramei
erranti sono stati il mezzo per cui ci è stata
trasmessa la memoria linguistica dellantico mondo
semitico. Hanno sicuramente svolto un ruolo fondamentale nel
ricollegarci con la storia più remota dellumanità.
Essi hanno anche portato una linea genetica dai tempi
storici, con Avraham scelto come rappresentante della stirpe
benedetta.
Gli Habiru avevano una Deità il cui Nome era sconosciuto
agli altri popoli e ad essi stessi, perché il Nome non fu
rivelato a nessuno prima di Mosheh Rabainu. Il fatto che il
Nome della loro Divinità era sconosciuto costituisce
unaltra prova per identificarli con i figli di
Ever.
Le evidenze documentate dimostrano che erano socialmente
flessibili ed estremamente versatili, e che erano trattati
con riguardo. Gli Habiri non avevano un posto fisso
nellordinamento sociale della comunità dove vivevano;
erano accettati come degli stranieri, non come parte del
popolo.
Ifigli di Ever erano molti popoli. Ever era padre
di tutti i Yoqtaniti, ma leredità spirituale
Habiru fu trasmessa a suo figlio Peleg, da cui
provennero Avraham e i suoi fratelli. Avraham procurò a suo
figlio Yitzhak una moglie appartenente alla sua stessa
famiglia, mentre Yishmael sposò una Egizia e la tradizione
Habiru non proseguì attraverso di lui. Gli altri figli di
Avraham, che egli ebbe da Qeturah, sembrano aver solo
parzialmente continuato la linea abrahamica, cioè, alcuni
dei Madianiti (i Qenei, dei quali era Yethro, suocero di
Mosheh Rabainu) ed alcuni Yoqshaniti (gli Asshurim, Lethushim
e Leummim) continuarono ad essere Habiru. Yitzhak
seguì lesempio di suo padre e mandò a prendere come
moglie per suo figlio Yakov una figlia di Betuel, suo
cognato.

Quando il termine Habiru scompare dai documenti
antichi, inizia a presentarsi il nome Ivri
(Ebrei), ma con connotazioni molto più ristrette, cioè,
solo in riferimento agli Israeliti. Apparentemente gli Habiru
persero la loro particolare identità. Essendosi assimilati
tramite matrimoni misti con gli altri popoli, non erano più
identificabili. Gli Ebrei cercarono di preservare la linea
genetica, conservando la distinzione come Habiri. Della forza
di una tale consapevolezza sono testimoni oggi i Giudei che
credono nelladempimento delle promesse bibliche e
riaffermano il diritto al possesso della terra di Avraham.
Le Tribù Ebree erano Habiru, ma non tutti gli Habiru erano
Ebrei. Gli Israeliti provennero da quel popolo speciale,
acquisendo il nome Ivri. Laffermazione in
Bereshyit che Shem è il padre di tutti i figli di
Ever adesso ha un significato diverso. Gli Ebrei/Habiri
erano i figli di Ever, come linea genetica riportata dagli
scribi. Questa breve rassegna ci da un panorama concernente
lorigine del popolo Ebreo, i Figli di Israele, dandoci
una chiave per comprendere lelezione di Avraham,
l Habiru come il Padre di molte
nazioni. Possiamo quindi capire come Avraham era sia un
Ebreo (Habiru), sia il padre degli Ebrei (Israeliti).
Gli Israeliti non chiamavano sé
stessi Ivri (Ebrei), ma erano
denominati così dagli gli altri popoli, che con quel termine
riconoscevano la loro origine etnica. Gli Ebrei si
identificavano come Bney Yisrael, Figli di
Israele. Tutti gli altri Ebrei
sono per loro come qualsiasi altro popolo, cioè Goyim,
gentili. Gli Ismaeliti,
i Madianiti, gli Edomiti, etc. erano e sono gentili, malgrado
la loro origine comune con gli Israeliti.
Tuttavia, in Egitto qualcosa è cambiato: Ai discendenti
naturali di Yakov si aggiunsero altri popoli, probabilmente
Semitici (ma non necessariamente), i quali uscirono
dallEgitto nellEsodo, e quindi divennero
Israeliti. Infatti, nella celebrazione della Pesach era
stabilito sin dallinizio che gli stranieri che
abitano in mezzo al popolo, se sono circoncisi, ovvero,
aderenti al Patto Abrahamico, -Gerim- ne devono
essere partecipi (Esodo 12:48-49). Questi Gerim erano
presenti nel Sinai e ricevettero la Torah: da quel momento,
essi divennero a tutti gli effetti Figli
di Israele. Questa è la conclusione della
prima fase di costituzione dellidentità
ebraica/israelitica: Dalloriginale massa di popoli
Ebrei, ai quali apparteneva lo stesso Avraham, si riduce ai
soli discendenti di Yakov, e di essi soltanto a coloro che
parteciparono nellEsodo se ci sono
stati dei suoi discendenti che invece rimasero in Egitto, o
sono andati altrove, essi non sono più considerati Ebrei.
Lidentità ebraica è quindi determinata da due
componenti: una linea genetica ed uneredità
spirituale. Nel principio, la continuità genetica era
fondamentale riservata esclusivamente alletnia
di Avraham, essendo il matrimonio misto un fattore
determinante per lesclusione. Da Yakov in poi,
lebraicità passò ad essere fondamentalmente una
successione in cui il carattere spirituale divenne
prevalente, accostato ad una continuità genetica non più
esclusiva, anzi, lessere Ebreo, cioè, Israelita, fu
determinato dallaver ricevuto la Torah, sia per i
discendenti naturali di Israele che per coloro che non lo
erano. Questo concetto di adozione ha inizio nella propria
famiglia di Yakov. Dal punto di vista puramente genetico,
Efrayim e Menasheh, figli di Yosef, erano esattamente uguali
a Yishmael: padre Ebreo e madre Egizia
(Avraham-Hagar/Yosef-Asenat). Infatti, Efrayim e Menasheh
sono stati Arabi come Ismaele, fino a
quando Yakov li adottò come figli propri. Solo allora essi
divennero Ebrei (Genesi 48:5).

Lo schema
genealogico sopra illustra laspetto
determinante delleredità spirituale nella
formazione del popolo di Israele, prevalente su
quello puramente etnico.
Quindi, lessere Ebreo
richiede innanzitutto ladesione a due Patti: quello
Abrahamico (la circoncisione) e quello Mosaico (la Torah);
chiunque soddisfa questi requisiti, può essere considerato
legittimamente un Ebreo, ovvero, un Israelita.
Il fondamento dellidentità ebraica si stabilisce in
forma definitiva quando la Torah scritta è ricevuta dal
popolo radunato nel Sinai, cioè i discendenti di Yakov ed i
Gerim circoncisi, tutti i quali si identificano come il
popolo di Israele, e nellappartenenza ad una delle sue
tredici Tribù (dodici nelle quali i Gerim potevano essere
inclusi, più i Leviti, i quali devono conservare la
successione genetica perché adibiti alle funzioni di culto).
In principio, tutti gli Israeliti erano tali in virtù
dellosservanza di questi requisiti, ma dei fatti
storici successivi determinarono che la prerogativa
dessere Ebrei fosse ridotta a solo una parte di questo
popolo. Infatti, dopo alcuni secoli, il termine Ebreo
o Israelita divenne sinonimo di
Giudeo. Questo è risultato dellimportanza
fondamentale del fattore spirituale come determinante
delleredità ebraica.
In terra di Canaan si svolge la
seconda fase della storia spirituale del popolo Ebreo.
Qui, una delle Tribù si dimostra più intraprendente delle
altre, più efficiente nella conquista della propria terra, e
con il tempo anche più fedele alla Torah: la Tribù di
Yehudah.
Anche se la purezza etnica non era più un fattore
determinante come nei tempi di Avraham, era tuttavia
sconsigliato agli Israeliti contrarre matrimonio con coloro
che non appartenevano al popolo, cioè, quelli che non
riconoscevano la Torah, perché questo avrebbe portato i loro
discendenti a dimenticare il Patto Mosaico e di conseguenza a
perdere leredità spirituale ebraica.
Una volta stabilitisi in Canaan, solo la Tribù
di Yehudah occupò completamente il suo territorio, tutte le
altre convissero insieme ai Cananei, e non li cacciarono
comera stato loro comandato. Nel libro dei Giudici,
infatti, Yehudah non è coinvolta nellalternarsi di
periodi di indipendenza e di dominazione straniera, e sembra
aver goduto di stabilità. Ad esempio, nel cantico di
Devorah, che elogia le Tribù che hanno partecipato alla
guerra di liberazione e rimprovera quelle che invece non ne
hanno preso parte, non nomina Yehudah. Lassenza di
Yehudah come protagonista nel periodo dei Giudici sta ad
indicare che era già di fatto unentità politica
definita. Si andò così delineando una divisione
allinterno della nazione Ebrea in due popoli, che in
termini biblici si definiscono come Casa di
Israele e Casa di Yehudah, denominazioni
che trascendono le appartenenze tribali e si riferiscono
piuttosto a delle realtà spirituali. Le differenze e
rivalità fra queste due entità portò alla secessione
post-salomonica del Regno di Israele.
Infatti, fu lunificazione degli Israeliti in un solo
Regno il fatto eccezionale, e non la susseguente divisione,
perché lesistenza delle due Case era già evidente
quando Shaul fu eletto il primo re. La costituzione di tutte
le Tribù in un unico regno presupponeva il consolidamento
dellunità nazionale, ma esaminando i seguenti versi
delle Scritture, possiamo capire che la Casa di Israele e la
Casa di Yehudah erano già entità definite ed erano
considerate come due popoli:
Shaul li passò in
rassegna a Bezeq: i figli dIsraele erano
trecentomila e gli uomini di Yehudah trentamila.
1Samuele 11:8
Allora gli uomini
dIsraele e di Yehudah si alzarono, lanciarono il
grido di guerra, e inseguirono i Filistei fino
allingresso di Gat e alle porte di Ekron. I
Filistei feriti a morte caddero sulla via di Shaarayim,
fino a Gat e fino ad Ekron. 1Samuele 17:52
Ma tutto Israele e
Yehudah amavano David, perché andava e veniva alla loro
testa. 1Samuele 18:16
Shaul, il primo re dIsraele,
della Tribù di Binyamin (scelto non a caso da questa, la
più piccola ed il cui territorio era in mezzo a Yehudah ed
Efrayim, le due Tribù prevalenti), contava gli uomini di
Yehudah separatamente da quelli dIsraele, come un corpo
alleato del suo esercito. Dopo di lui fu scelto
re David, che essendo della tribù di Yehudah, non fu
confermato dal resto dIsraele sino dopo sette anni e
mezzo, quando gli anziani dIsraele fecero
alleanza con lui (2Shmuel 5:1-4).
Ishboshet,
figlio di Shaul, aveva quarantanni quando fu fatto
re dIsraele, e regnò due anni. Ma la Casa di
Yehudah seguì David. David regnò a Hevron nella Casa di
Yehudah per sette anni e sei mesi. 2Samuele
2:10-11
Trasferendo
il regno della casa di Shaul alla sua, stabilendo il
trono di David sopra Israele e sopra Yehudah, da Dan,
fino a Beer-Sheva. 2Samuele 3:10
Così
tutti gli anziani dIsraele vennero dal re a Hevron
e il re David fece alleanza con loro a Hevron in presenza
di HaShem; ed essi unsero David come re
dIsraele. 2Samuele 5:3
Da
Hevron regnò su Yehudah sette anni e sei mesi e da
Yerushalaym regnò trentatre anni su tutto Israele e
Yehudah. 2Samuele 5:5
Anche
durante il regno di David, saldamente unificato, le due Case
rimangono distinte e sono nominate insieme quando si fa
riferimento allintera nazione:
Uriyah
rispose a David: «LArca, Israele e Yehudah stanno
sotto le tende, Yoav mio signore e i suoi servi sono
accampati in aperta campagna e io entrerei in casa mia
per mangiare, bere e per coricarmi con mia moglie?
Comè vero che HaShem vive e che anche tu vivi, io
non farò questo!» 2Samuele 11:11
Un altro
elemento altamente significativo era la presenza
dellArca dellAlleanza, in quanto simbolo concreto
del Patto stabilito in Sinai. La sua collocazione nel Tempio
sarà determinante per il destino delle due Case, come
vedremo più avanti. Infatti, è interessante notare che la
Casa di Israele allinizio conservò la sua fedeltà a
Elohim dovuto al fatto che lArca dellAlleanza
dimorava in territorio di Efrayim:
Shaul disse ad Ahiyah:
«Fa accostare lArca di Elohim!» - Infatti
lArca di Elohim era allora con i figli
dIsraele. 1Samuele 14:18
Lautore
scrive nel tempo in cui lArca era stata definitivamente
collocata nel Tempio a Yerushalaym, quindi, nella nuova
capitale di Yehudah, e specifica che allora (nei tempi dei
Giudici e dei re Shaul e David), era presso i figli
dIsraele.
Ritorniamo ancora al periodo in cui tutto Israele era
costituito in un unico Regno: David conquistò Yerushalaym
(che era in territorio di Binyamin) e la scelse come capitale
del Regno di Israele, seguendo la strategia politica di non
collocare il centro del potere in Yehudah per poter mantenere
lunità di tutte le Tribù. Poi pianificò di
costruirvi il Tempio, opera che affidò a suo figlio e
successore nel trono, Shlomoh (Salomone). Il Tempio fu
costruito a Yerushalaym, e vi fu posta lArca
dellAlleanza.
A questo punto, si aggiunge un elemento che completa questa
seconda fase di formazione dellidentità ebraica: la
fedeltà al Patto Davidico, o tradotta in termini pratici, a
Yerushalaym e al Tempio. Questo elemento è fondamentale per
poter distinguere la vera natura della Casa di Israele e
della Casa di Yehudah, trattandosi di uneredità
spirituale piuttosto che dellappartenenza tribale.
Alla morte di Salomone, la Casa di Israele -rappresentata
territorialmente da dieci Tribù- si costituì in regno
indipendente. Come è già stato riferito prima,
la divisione del Regno non è lorigine della differenza
tra le due Case, bensì la conseguenza. Yerushalaym ed il
Tempio, elementi fondamentali per lidentità ebraica,
si trovavano nel Regno di Yehudah. Il Regno di Israele rimase
quindi privo di questi fattori essenziali che permettevano al
proprio popolo di continuare ad essere
Ebrei. Tuttavia, non era vietato ai suoi abitanti di
continuare a celebrare il culto ed osservare il Patto, né di
salire a Yerushalaym ed adorare nel Tempio. Fu piuttosto una
scelta politica del primo re secessionista, quella di
rifiutare Yerushalaym ed il Tempio, e di crearsi una
nuova identità. Così Yarovam decise di
riformare il culto ebraico, precisamente perché
lArca non era più presso i figli
dIsraele ma in territorio di Yehudah, e temeva
che il popolo andasse a Yerushalaym e quindi ritornasse sotto
i re di Yehudah (1Re 12:26-28).
Questa scelta di Yarovam generò uno spostamento di
popolazione, perchè gli abitanti del Regno di Israele che
vollero rimanere fedeli a Yerushalaym e al Tempio, e quasi
tutti i Leviti, dovettero trasferirsi al Regno di Yehudah. In
questo modo, la Casa di Yehudah conta con rappresentanti di
tutte le Tribù di Israele, Giudei in quanto
fedeli alla Torah, al Tempio ed a Yerushalaym, e non
necessariamente perché siano della Tribù di Yehudah.
Durante un periodo diversi Profeti, tra cui Eliyahu ed
Elisha, cercarono di riportare il popolo del Regno di Israele
alla Torah, ma alla fine il regno cadde in mano agli Assiri,
che ne deportarono la popolazione in territori lontani, verso
loriente dellImpero Assiro. Il Regno di Israele
scomparve per sempre dalla storia. Tuttavia, la fine del
Regno dIsraele non implica quella della Casa di
Israele. Questo evento è anche lorigine del mito delle
Tribù Perdute, ma non è esatto identificare le
Case su una base puramente tribale, perché molti
appartenenti alle Tribù del Nord si stabilirono nel Regno di
Yehudah per rimanere fedeli alla Torah ed al Tempio
altri dIsraele abitavano già in territorio di Yehudah
(1Re 12:17; 1Cronache 9:3); altri si rifugiarono in Yehudah
dopo la prima deportazione sotto Tiglatpileser III quando la
caduta definitiva di Samaria era imminente. Infatti, nel
tempo dei re Hizqiyahu (Ezechia) e Yoshiyahu (Giosia), dopo
la deportazione della Casa di Israele in Assiria, si parla
della presenza di tutte le Tribù nel Regno di Yehudah
2Cronache cap. 30, 31 e 34. Anche la Tribù di Binyamin fu
annessa a Yehudah, e fa parte della Casa di
Yehudah. I Leviti rimangono come Tribù sacerdotale nel seno
della Casa di Yehudah.
Centoventanni dopo, anche il Regno di Yehudah cadde in
mano ai Babilonesi, la sua capitale Yerushalaym ed il Tempio
sono stati distrutti, e la sua popolazione deportata in
Babilonia. Tuttavia, rimase nel popolo la speranza del
ritorno e la fedeltà al Patto Davidico
nellaspettazione di ricostruire la città ed il Tempio.
Quando entrambi i popoli erano in esilio, ancora un Profeta
di Yehudah, Yehezkel, fu inviato agli esuli della Casa di
Israele in Assiria. Durante lesilio, i discendenti dei
deportati dellex-Regno di Israele e gli esuli del Regno
di Yehudah erano ritenuti lo stesso popolo dai re Persiani,
che succedettero ai Babilonesi nel governo dellImpero;
esuli ereditati dagli Assiro-Caldei. Il primo re Persiano,
Koresh (Ciro), concesse a tutti coloro che volessero di
ritornare nella loro terra e ricostruire Yerushalaym.
Linvito non riguardava esclusivamente gli ultimi
arrivati, cioè, quelli dellex-Regno di Yehudah, ma
tutti. Nondimeno, questo ritorno implicava la restaurazione
non di due stati, ma di uno solo, con capitale in
Yerushalaym. In questo contesto, alcuni o molti dei
discendenti dei deportati del Regno di Israele scelsero di
riconoscere la loro identità, intrinsecamente legata al
Patto Davidico, quindi a Yerushalaym e non a Samaria, e
ritornarono alla loro terra, terra che, da ormai due secoli
non si chiamava più Israele ma Yehudah. Quindi, tutti gli
Ebrei che si riconoscevano nella Torah, in Yerushalaym ed il
Tempio, erano identificati come Giudei. Così
costoro, che fino a quel momento appartenevano alla Casa di
Israele, passarono ad essere membri della Casa di Yehudah,
perché leredità spirituale che passò da Avraham a
Yitzhak piuttosto che a Yishmael, da Yitzhak a Yakov
piuttosto che ad Esau, era passata alla Casa di Yehudah
piuttosto che a quella di Israele.
Il resto degli Ebrei che non solo non ritornarono più, ma
persero di vista anche la loro identità, cioè, la ragione
per cui essi erano Ebrei e non Goyim, che è fondamentalmente
un fattore spirituale legato alla Torah, si mescolarono con
altri popoli e, comera successo con la maggioranza
degli antichi Habiri, divennero dei Goyim, non più Ebrei
-ovvero, ciò è accaduto a quelli che spiritualmente
appartengono alla Casa di Israele-.
In conclusione, alla domanda Chi sono gli Ebrei?,
la risposta dipende dal periodo storico in cui viene
formulata: nellorigine erano i discendenti di Ever, poi
quelli di Avraham, poi gli Israeliti, e dopo lesilio in
Babilonia, soltanto i Giudei, ovvero, tutti gli Israeliti
delle dodici Tribù che appartengono alla Casa di Yehudah,
mentre che quelli della Casa di Israele sono al giorno
doggi gentili.
Come nel principio, il termine Ebreo ha due
connotati diversi: luno fisico, etnico, e laltro
spirituale. Soltanto la Casa di Yehudah ha conservato
leredità spirituale di Avraham, Yitzhak e Yakov,
quindi, dal punto di vista spirituale, solo i Giudei sono
Ebrei. Considerando laspetto genetico invece, se nel
principio era indispensabile rimanere allinterno della
famiglia di Avraham e Sarah -affinché si formasse una
nazione con unidentità definita secondo
lelezione-, nel Patto Sinaitico questa condizione fu
abolita, estendendo a tutti i gentili -Gerim- che
volessero entrare, il diritto a far parte della famiglia
dIsraele. Con il Patto Davidico, agli Israeliti è
richiesto che si riconosca Yerushalaym come la loro città, e
non Samaria o qualcunaltra. Soltanto se la Casa di
Israele soddisfa questo requisito, può essere riunita alla
Casa di Yehudah e riacquistare la sua eredità spirituale
ebraica. Fino a questo momento, solo i Giudei sono depositari
dellidentità ebraica e titolari del nome
Israele.

Lo schema sopra illustra la
linea delleredità spirituale dellEbraismo,
trasmessa soltanto a coloro dei discendenti che
osservavano i parametri stabiliti per averne titolo. In
diversi periodi, ne rimasero esclusi gli Ismaeliti, gli
Idumei e per ultimo, quella parte degli Israeliti che
rifiutò il patto Davidico.
Benché sia stato esposto che
lebraicità è fondamentalmente una successione di
carattere spirituale, essa rimane comunque una caratteristica
esclusiva dei Giudei. Ebreo o Israelita può esserlo soltanto
un Giudeo. Non ha alcun valore la teoria cristiana dellIsraele
spirituale, con cui si pretende spodestare i Giudei del
loro legittimo diritto ed usurpare leredità spirituale
che appartiene soltanto a coloro che osservano la Torah. La
Casa di Israele fu esclusa da tale diritto semplicemente
perché mancante di questa condizione fondamentale. Gli
Israeliti ribelli del Nord credevano nello stesso Elohim di
quelli di Yehudah, e formalmente riconoscevano le stesse
Scritture, ma non le osservavano. Nella stessa maniera, il
cristianesimo crede nello stesso Elohim dei Giudei, ed
ufficialmente riconosce lispirazione delle Scritture
Ebraiche, ma di fatto nega il carattere eterno ed universale
delle stesse, e si rifiutano di osservare i comandamenti.
I cristiani non possono reclamare per sè alcuneredità
comeIsraele spirituale. Possono tuttavia
tecnicamente identificarsi con la Casa di Israele
in quanto così come il Regno del Nord adottò un
sistema religioso fondato parzialmente sulla Torah, ma con le
connotazioni delle religioni dei gentili, il cristianesimo è
fondato sulla Bibbia, ma insegna che i comandamenti stabiliti
in essa non sono più validi.
Leredità spirituale si può ottenere soltanto se si
aderisce prima al Patto Abrahamico (tramite la circoncisione)
e poi al Patto Mosaico (losservanza della Torah).
Queste sono le condizioni per il ristabilimento di coloro che
discendono da quelli che una volta erano Ebrei e persero tale
identità, i quali, non potendo essere ormai riconosciuti con
certezza, possono ritornare ad essere Ebrei nello stesso modo
che un gentile può volontariamente diventare Giudeo.

I misteriosi "Habiru" e gli
Ebrei